A conclusione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne vogliamo ricordare che questo non significa solo contrastare il femminicidio e la violenza sessuale, ma significa stigmatizzare e contrastare comportamenti che oggi “sembrano normali”: la violenza psicologica, economica e verbale.
Aggressioni minori, spesso sottovalutate, ma continue, che nascono dal desiderio di AVERE POTERE SULL’ALTRO, senza che l’altro sia obbligatoriamente donna, ma considerato inferiore, disturbante, diverso, pericoloso.
La radice della violenza sulle donne, come d’altronde è la violenza di ogni tipo, è desiderio di potere, è volontà di stabilire chi controlla e chi comanda.
La violenza sulle donne non è un problema individuale, ma è un peso che ci coinvolge tutti, uomini e donne, e dobbiamo farcene carico per smettere di esserne complici.
Dobbiamo educarci alla parola, al valore che ogni parola può assumere, per trovare le parole giuste per salvare e per salvarci.
Perché, come scriveva il poeta canadese Gilles Vigneault, “LA VIOLENZA, di qualunque tipo, È solo UNA MANCANZA DI VOCABOLARIO”.
La fotografia ritrae un momento del flash mob organizzato questo pomeriggio da Libellula Studio Danza ASD in piazza della Pilotta.