Orchestra Teatro Regio


Parma, 25 Marzo 2024

 

Riguardo alla vicenda legata all’orchestra del Teatro Regio c’è una verità giudiziaria che porterà a un danno economico per il Comune e poi c’è una verità politica, del danno effettivo ben maggiore che la nostra città ha subito, da quella scelta squisitamente politica e a nostro parere sciagurata del Sindaco Pizzarotti del 2012. Perché in casa oggi non abbiamo più a suonare la nostra Orchestra ma stabilmente quella del Comunale di Bologna o di altri Enti.

 

Al di là di quanto affermato da Fondazione Teatro Regio sulla Gazzetta del 19 Marzo scorso in cui si cerca deliberatamente di confondere le acque e di cui nessuna persona fisica sembra assumersi pubblicamente la responsabilità la sentenza parla chiaro: la Corte di appello di Bologna, a cui la Cassazione rimanda il procedimento, si riunirà solo per determinare la penale.

 

Questo dell’orchestra del Regio è solo l’ultimo di tanti errori e di tanti danni gravi e macroscopici.
Ospedale Vecchio, Ireti, Mall ecc.., vi è un unico filo conduttore che li lega e che unisce le amministrazioni Pizzarotti e Guerra in una continuità poco virtuosa se non addirittura scellerata.
Prima l’impreparazione e la spregiudicatezza con cui l’ex sindaco ha affrontato queste tematiche delicate che meritavano più’ competenza e serietà,  poi la superficialità e la poca attenzione dell’attuale amministrazione che non ha saputo gestirle e risolverle con la necessaria tempestività, autorevolezza, capacità e autonomia. Nonostante in più di un’occasione avessimo già provato ad avvisare dei potenziali rischi.
Chi ha avuto responsabilità in passato, e chi le ha tutt’ora non può nascondersi e non può sfuggire.
Federico Pizzarotti, padre nobile di questa amministrazione  e sempre prodigo di giudizi e opinioni nette e perentorie, siamo certi che non si asterrà dal commentare nello specifico questa sentenza e rispondere del suo operato in merito senza divagare, così come siamo certi che Michele Guerra con le armi e i mezzi che il ruolo gli compete non abbia più intenzione di by-passare, archiviare o derubricare i problemi senza risolverli.
Sia chiaro, non ci interessano inutili rese dei conti per il passato o finte dissociazioni postume dai predecessori, ci interessano consapevolezza del danno arrecato ad orchestra e suoi componenti, al teatro e alla città, e soprattutto ci interessano piani generali e progetti strutturati che coniugando la prosecuzione di una normale attività amministrativa alle legittime esigenze degli eventuali danneggiati , aiutino ad uscire dall’evidente impasse senza incidere sul bilancio comunale e senza gravare sui cittadini.

 

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